Il Diabete Mellito è una malattia oltremodo insidiosa. Non a torto è stato indicato come un "Killer" silenzioso. In molti casi infatti la diagnosi viene posta quando già si è stabilità una delle gravi complicanze croniche cui il Diabete può dare luogo.
Due sono le forme principali di Diabete Mellito:
Il Diabete di tipo 1 o immunomediato, più tipico ma non esclusivo dell'età infantile ed adolescenziale consegue alla distruzione delle insule pancreatiche indotta da un processo autoimmunitario. E' perciò caratterizzato da un difetto assoluto di insulina e sul piano terapeutico, dalla insulino-dipendenza.
. Il Diabete di tipo 2 che colpisce in prevalenza soggetti di età superiore ai 30 anni è abitualmente associato ad obesità e riconosce la sua origine in una resistenza dell'organismo all'azione della insulina. Questa forma di diabete non è insulino-dipendente, risente assai favorevolmente di misure di ordine e si giova degli ipoglicemizzanti orali.
Sono anche da ricordare le forme di Diabete secondario a malattie pancreatiche (pancreatine, tumori,ecc...) ed extra pancreatiche (varie endocrinopatico) a alla assunzione protratta di farmaci ed ormoni iperglicemizzati (cortisolo ecc.).
Una posizione a parte occupa il Diabete Gestazionale (GDM) che insorge durante la gravidanza ed è potenzialmente responsabile di gravi complicanze a carico del feto e della madre.
Sia il Diabete di tipo 1 che di tipo 2 riconoscono cause di ordine genetico ed ambientale.
Automonitoraggio della glicemia
Metodi - Non sono ancora disponibili metodi incruenti di misurazione della glicemia. E' necessario ottenere, con una lancetta, una goccia di sangue dal polpastrello, da collocare sulla striscia reattiva inserita nel "meter".
I "meter" sono strumenti computerizzati di piccole dimensioni, tascabili, capaci di derivare la concentrazione ematica di glucosio. Sono dotati di memoria per un numero anche notevole di determinazioni ed alcuni di essi possono essere collegati con un PC per il trasferimento dei dati e la loro elaborazione in grafici o tabelle.
Modalità di automonitoraggio - Le modalità di automonitoraggi variano in rapporto al tipo di diabete e alle peculiarità dei singoli pazienti.
Nei diabetici di tipo 1, abitualmente trattati con 3-4 somministrazioni di insulina, il controllo della glicemia deve essere eseguito mediamente 4 volte al giorno e cioè prima di ogni pasto (di ogni iniezione di insulina) e prima di andare a letto. Può essere utile determinare, sia pure con minore regolarità, anche la glicemia 90' dopo il termine dei pasti. Il diabetico di tipo 1 può essere addestrato ad apportarare piccole variazioni alle singole dosi di insulina in rapporto al valore della glicemia.
Nel Diabete di tipo 2, caratterizzato da una maggiore stabilità dei valori glicemici, è sufficiente eseguire un controllo più saltuario, limitato mediamente a 1-2 determinazioni giornaliere. La necessità di controllo glicemico è maggiore nelle fasi di aggiustamento della terapia. E' opportuno valutare anche i valori post-prandiali della glicemia, in considerazione del ruolo a questi attribuito nella genesi delle complicanze.
Esistono due tipi di misuratori di glicemia (o glucometri) che possono essere usati in congiunzione con le strisce reattive:
I misuratori fotometrici usano una fonte luminosa con filtro e una lente per leggere il cambiamento di colore sulla striscia causata dalla reazione tra il glucosio presente nel sangue e il reagente presente sulla striscia. Esempi di questo tipo sono il Glucometer, il Reflolux II e il Glucotrend.
I misuratori elettrochimici (es. Glucocard Memory) rilevano invece una variazione di corrente generata dalla reazione del glucosio con il reattivo presente sulla striscia.
La nostra Farmacia può fornire qualsiasi tipo di strumento per l'automonitoraggio della glicemia ,
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