Igiene orale
• Tau-Marin Professional 27 Duro-Medio-Morbido
spazzolino con testina corta
Marca / Linea:
Avantgarde
• Spazzolino testato in clinica odontoiatrica
Testina Corta: A struttura scalare di 15° per raggiungere facilmente anche i molari. Testina inclinata che arriva più facilmente nei punti più nascosti.
Setole in Tynex: A punta arrotondata in ciuffi densi e ravvicinati per un'azione pulente più concentrata.
Elasticità Differenziata: Setole blu rigide per massaggiare le gengive e rosse semirigide per rimuovere la placca e stimolare i tessuti gengivali.
Manico anatomico: studiato nella forma e nella lunghezza per una corretta impugnatura.
Copritestina: per proteggere le setole quando non si utilizza lo spazzolino.
Per una corretta igiene orale lo spazzolino va utilizzato dopo ogni pasto, dall'alto verso il basso e viceversa per almeno 2 minuti. Le setole normalmente mantengono un'elasticità accettabile per circa 2 mesi, oltre i quali si consiglia la sostituzione dello spazzolino
Pulirsi regolarmente e correttamente i denti ogni giorno è l'unico modo per mantenere la bocca in buona salute. I denti andrebbero lavati dopo ogni pasto: con lo spazzolamento dei denti, si asporta la placca batterica, responsabile dell'insorgere della carie. Se non si può procedere a una pulizia adeguata (ad es. quando si mangia fuori casa) può essere sufficiente rimuovere i grossi residui alimentari e masticare un chewing-gum senza zucchero.
La pulizia dei denti prima di coricarsi alla sera è uno dei capisaldi dell'igiene orale: durante la notte, infatti, la riduzione della secrezione salivare e dei movimenti di guance e lingua favoriscono lo sviluppo dei batteri e l'accumulo della placca.
Gli strumenti per l'igiene orale disponibili in commercio sono molteplici ma non tutti hanno la stessa importanza; inoltre, la loro efficacia è subordinata ad un uso corretto.
-Lo spazzolino
È lo strumento più importante per la prevenzione della carie, perché rimuove in modo meccanico i residui di cibo e la placca batterica. Per essere efficace deve avere caratteristiche ben specifiche: innanzitutto, il manico diritto, una testina poco ingombrante per raggiungere facilmente ogni parte della bocca, e ciuffi ben distinti di setole artificiali abbastanza morbide e arrotondate in punta. Le setole devono essere integre, di pari lunghezza e perfettamente dritte. Non appena perde queste caratteristiche, e comunque non oltre i due-tre mesi, lo spazzolino va cambiato. Con l'uso, infatti, si consuma e si deforma.
Con lo spazzolino si puliscono ogni giorno anche le protesi mobili (dentiere) prima di immergerle nelle soluzioni disinfettanti specifiche.
Ogni componente della famiglia deve avere uno spazzolino personale, da riporre, meglio se separatamente dagli altri, in un luogo ben aerato perché asciughi perfettamente: le setole umide favoriscono infatti lo sviluppo dei batteri.
La tecnica di spazzolamento è molto importante. Si inizia con lo spazzolino asciutto e senza dentifricio. I denti superiori si spazzolano uno o due per volta con movimenti dall'alto verso il basso, quelli inferiori dal basso verso l'alto, facendo entrare delicatamente le setole nel solco gengivale. Tutti i denti devono essere puliti accuratamente, comprese le superfici interne, fino a eliminare qualsiasi traccia percepibile di placca. Non spazzolare con troppo vigore per non procurasi abrasioni al colletto del dente, lesioni alle gengive e piccoli traumi alla mucosa della bocca che possono favorire la formazione di ulcerazioni (afte). Completata la spazzolatura a secco, anche della lingua, si usa il dentifricio, utile per la sua azione detergente, disinfettante e deodorante e per l'apporto di fluoro.
Filo interdentale
È indispensabile per pulire perfettamente gli spazi tra i denti, dove non passa nemmeno lo spazzolino interdentale. Il filo interdentale è disponibile in diversi tipi: non cerato, cerato (indicato per chi ha molte otturazioni o i denti accavallati perché scivola meglio), a nastro spugnoso (per rimuovere più placca, particolarmente indicato per i giovani) o a segmenti differenziati (per l'impiego negli spazi interdentali di difficile accesso o sotto protesi fisse).
Attorcigliando le due estremità alle dita delle due mani, il filo va inserito tra un dente e l'altro. Superato il punto di contatto tra i denti, con movimento controllato per non ferire la gengiva, si posiziona delicatamente il filo nel solco gengivale a formare una C che "abbraccia" il dente, facendolo poi scorrere verso la superficie masticante (dall'alto al basso per l'arcata superiore e dal basso all'alto per l'arcata inferiore). Vanno deterse entrambe le superfici dei denti a contatto e la manovra si esegue in tutti gli spazi interdentali, utilizzando sempre una porzione di filo pulita. Chi ha difficoltà a maneggiare il filo può usare le forcelle tendifilo.
Dentifricio
Va utilizzato dopo e a completamento dell'azione meccanica di spazzolamento. Per le sue proprietà detergenti favorisce l'asportazione dell'eventuale placca residua e svolge un effetto deodorante.
L'introduzione sul mercato dei dentifrici a base di fluoro è stato un passo fondamentale nella lotta alla carie. Il fluoro si fissa allo smalto dei denti rendendolo più duro e più resistente alla carie e deve perciò entrare nella composizione di ogni buon dentifricio. L'azione del fluoro è più efficace se i denti sono già puliti, per questo si suggerisce di usare il dentifricio dopo averli spazzolati. L'ideale sarebbe spalmare il dentifricio sui denti con un dito e lasciarlo a contatto con lo smalto per qualche minuto. Non serve utilizzare molto dentifricio: per gli adulti basta 1 cm per volta e per i bambini un quantitativo dalle dimensioni di un pisello.
Il dentifricio deve essere poco o nulla abrasivo. I normali dentifrici sono tutti scarsamente abrasivi e, in teoria, le formulazioni in gel ancora meno. I dentifrici qualificati come sbiancanti sono invece notevolmente abrasivi. Usati saltuariamente possono servire a togliere dallo smalto le macchie di tè, di caffè, di fumo o di certi farmaci (es. sali di ferro). Non serve invece usare abitualmente questi dentifrici nella speranza di modificare il colore naturale dei denti, rendendoli più bianchi. Il colore dei denti infatti è determinato geneticamente e dipende dal colore della dentina (mentre lo smalto è trasparente) perciò non può essere modificato. L'impiego costante di sostanze abrasive può per contro produrre erosioni al colletto e alla corona del dente.
I dentifrici antiplacca devono questo nome all'azione antibatterica di alcune sostanze in essi contenute. La prevenzione più efficace della placca però consiste nella pulizia dei denti dopo mangiato e nell'evitare i cibi zuccherini quando non ci si può lavare i denti subito dopo.
Fra le sostanze ad azione antisettica, la più efficace è la clorexidina (es. Corsodyl), che però macchia di bruno i denti. Il suo uso, perciò, deve essere limitato a situazioni che richiedono una disinfezione particolare.
I dentifrici antitartaro contengono sostanze che ostacolano la formazione del tartaro ma non eliminano quello già formato. Anche in questo caso l'accurata pulizia dei denti e l'uso del filo interdentale sono i migliori provvedimenti. Un dentifricio specifico potrebbe essere utile a chi, nonostante l'accurata igiene orale, produce tartaro molto velocemente (chi ha bisogno di più di due detartrasi all'anno).
Alcune sostanze (come i sali di stronzio e potassio) svolgono una parziale azione protettiva sui denti sensibili alla pulizia meccanica, al caldo e al freddo.
La pulizia frequente e accurata con un normale spazzolino è più efficace di uno spazzolamento scorretto con un dentifricio speciale. La maggior parte di noi non ha bisogno di dentifrici speciali, basta che contengano fluoro.
Colluttori
Gli sciacqui, di qualsiasi natura siano, non rimuovono la placca batterica e perciò non sostituiscono lo spazzolino o il filo interdentale. Quelli che contengono sostanze antiplacca o fluoro vanno considerati prodotti ausiliari che possono essere impiegati dopo essersi lavati i denti (non "anziché lavarsi i denti"). Essendo liquidi, infatti, possono raggiungere zone non ben spazzolate e completano l'igiene orale. Altri sono semplici rinfrescanti per l'alito. I collutori a base di clorexidina si usano solo dopo un intervento odontoiatrico o in caso di infezioni, e per periodi limitati di tempo. L'uso continuato provoca l'ingiallimento dei denti e delle protesi entro poche settimane